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Vivere un lutto a Natale: quando le assenze si fanno sentire

Il Natale e le feste natalizie rappresentano un periodo dell’anno durante cui la routine quotidiana si interrompe per dare spazio ad occasioni di incontro e festeggiamenti. Spesso, durante questo arco temporale, si entra in una dimensione di maggiore intimità, più introspettiva, che consente di guardare al passato e, nel contempo, al futuro… all’anno che verrà (www.deleofund.org).

Proprio per queste caratteristiche, il periodo natalizio rappresenta un momento particolarmente difficile per chi ha perso una persona cara e, ancor più, per chi vive il dolore di un lutto recente. L’assenza di chi non c’è più diviene protagonista, i ricordi e la nostalgia si impongono del corso della quotidianità, gettando un’oscura ombra sul presente e nella percezione del futuro. I sentimenti di tristezza, disperazione e afflizione, dunque, ritornano forti e vividi come nei primi momenti in cui si è subito il lutto.

Con il termine lutto si intende la condizione di dolore che segue una perdita, generalmente intesa come la perdita di una persona amata. Parkes afferma che il dolore del lutto, la sofferenza determinata dal distacco, nasce dall’intensità del legame provato verso la persona scomparsa. Il dolore del lutto si differenzia da quello dovuto ad altre perdite per l’intensità e la definitività della perdita, alla quale non è possibile rimediare (Pangrazzi) (www.stateofmind.it).

Il lutto, pertanto, comporta la necessità di accettare una perdita, determina un percorso attraverso il quale la persona, con sofferenza e nel tempo, si adatta ad una nuova condizione, allo stress derivante e al dolore provocato dalla mancanza di una persona amata.

Elisabeth Kübler-Ross fu la prima a parlare di “fasi di elaborazione del lutto”. Queste rappresentano dei passaggi verso la risoluzione del dolore e l’accettazione della perdita e sono nominabili, in ordine di tempo, come negazione o rifiuto, rabbia, contrattazione o patteggiamento, depressione e, infine, accettazione della perdita (it.wikihow.com).

Tuttavia l’elaborazione del lutto, come tutte le esperienze umane, è estremamente personale e connessa al carattere, alla condizione e allo specifico momento di vita della persona che subisce la perdita. In aggiunta, non esiste un’unica storia di perdita, pertanto non esiste neanche una reazione comune a tutte le perdite.

In tal senso, la tempistica dell’elaborazione del lutto non può essere definita e stabilita a priori. La sofferenza derivante dal lutto potrebbe durare per settimane e mesi; a seconda dell’entità del lutto, la sofferenza derivante, in ragione del periodo di elaborazione, potrebbe richiedere anni. Nei caso di mancata elaborazione, addirittura, dura per l’intera vita della persona sofferente. Molti fattori possono influenzare il tempo del lutto, tra questi l’identità della persona persa, il ruolo che aveva nella vita di chi ha lasciato, l’età, gli accadimenti legati alla sua morte.

In ogni caso, il lutto è un percorso caratterizzato da momenti altalenanti, in cui periodi di calma e benessere possono alternarsi a momenti difficili e dolorosi, man mano che la consapevolezza della perdita aumenta.

Alcuni ricercatori hanno evidenziato quanto determinate occasioni rappresentino, per la maggioranza delle persone, dei momenti difficili in cui sembra che si perdano nuovamente la serenità e l’accettazione duramente conquistata (Poletti, Dbbs). Uno di questi momenti è rappresentato proprio dal primo Natale seguente la scomparsa della persona amata. Le persone colpite da un lutto possono confrontarsi, per la prima volta, con la “nuova” realtà: la mancanza, il vuoto di una sedia attorno alla tavola o di un posto occupato da un’altra persona, piuttosto che di un regalo in meno da fare. Si è sopravvissuti ad una persona cara, ma la pena, il dolore, lo strazio, fanno sentire cosa si provasse emotivamente per chi non è più in vita.

Quando si affronta un lutto, anche se non più recente, l’ansia e le aspettative che anticipano le feste natalizie potrebbero essere più intense rispetto a quelle reali. Immaginare il Natale senza la presenza di una persona amata può portare sempre a sentimenti di tristezza, nostalgia e, in alcuni casi, rabbia. Può essere estremamente doloroso convivere ed elaborare una perdita durante i giorni in cui “si dovrebbe” festeggiare il Natale, una ricorrenza carica di significati simbolici, che per ogni persona e famiglia si incarnano in tradizioni e abitudini differenti.

Proprio per questo è importante fermarsi ed entrare in contatto con i sentimenti connessi ad un lutto, recente o passato che sia; è importante accettare di non essere in grado, o di non volere più onorare tutte le tradizioni come si è sempre fatto. Ognuno dovrebbe riservarsi il diritto di soffrire, di provare dolore anche in un momento di festa, sentendo questa una cosa lecita.

Riuscire ad attraversare il dolore, a sentire la perdita, la mancanza di persone amate, soprattutto in un momento così pregnante di emozioni come il Natale, rappresenta un passaggio importante nel proprio cammino di elaborazione del lutto.

Accettare la realtà della perdita, elaborare e trasformare il dolore, adattare la propria vita alla mancanza di una persona amata e, infine, trovare una connessione duratura con il caro estinto, rappresentano dei veri e propri “compiti del lutto” (Worden, 2003).

In altre parole, il lavoro del lutto si può ritenere concluso quando si riesce a mantenere vivo il ricordo della persona amata e, contemporaneamente, ricominciare a vivere nuove esperienze.

In alcuni casi, ad esempio, quando sopraggiunge una morte improvvisa o ci si trova a non avere adeguate risorse emotive e concrete, il lutto può produrre effetti negativi sulla salute fisica e psicologica, influenzando fortemente la qualità della vita. Talvolta la persona può erigere difese troppo rigide e continuare a negare la perdita.

È necessario, quindi, aiutare le persone colpite dal lutto ad accettare l’irrimediabilità dell’accaduto, sostenendole nella riorganizzazione di sé e della loro “nuova” esistenza.

Come procedere

Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it

In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.

A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.

Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.