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Disturbi dell'Età Evolutiva
Disturbi del Neurosviluppo

Descrizione: Disturbi dell'Età Evolutiva

I Disturbi dell’Età Evolutiva si mostrano nelle prime fasi dello sviluppo. Per questo sono detti anche Disturbi del Neurosviluppo e determinano una compromissione del funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo

Possiamo distinguerli in Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattività (ADHD), Disturbo della Condotta, Fobia Scolare e Autismo.

Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento riguardano difficoltà in alcune abilità specifiche che devono essere acquisite da bambini e ragazzi nel periodo scolare. Infatti, sono disturbi inerenti all’area della lettura, della scrittura e del calcolo. Tali disturbi, in genere, non sono causati da deficit cognitivi, neurologici o psicologici, né da problemi sensoriali. Di frequente, si associano a demoralizzazione, scarsa autostima e deficit delle capacità sociali.

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Dislessia

È un disturbo inerente alla capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Il bambino compie errori come l’inversione di lettere o numeri (es. 34 anziché 43) o la sostituzione di lettere (b/d, a/e, m/n, v/f).

Disgrafia

Si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo corretto da un punto di vista ortografico e in maniera fluida, veloce ed efficace. Il bambino disgrafico esercita una pressione non adeguata sul foglio, il tono muscolare è eccessivamente rigido o troppo rilassato, la mano scorre con fatica sul piano di scrittura.

Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività o ADHD

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, altrimenti detto ADHD, è caratterizzato dalla difficoltà a mantenere fissa l’attenzione su un compito per un certo periodo di tempo, da iperattività motoria e da impulsività. I bambini che ne soffrono vivono una condizione di profondo disagio nell’eseguire un compito, in quanto non riescono a prestare attenzione ai particolari, commettono errori di distrazione, non riescono a seguire le istruzioni fornite e hanno difficoltà ad organizzare il lavoro da svolgere, come i compiti a casa o a scuola. Spesso, a ciò si associano irrequietezza, iperattività motoria e un’incapacità di controllare gli impulsi, che si manifesta interrompendo gli altri, dando risposte non appropriate, per un’incapacità nel tollerare la frustrazione dell’attesa.

Disturbo della Condotta

I bambini con Disturbo della Condotta presentano un comportamento che si caratterizza per le frequenti e ripetitive violazioni dei diritti delle altre persone e delle regole del vivere in società. I comportamenti più diffusi sono: le aggressioni verbali o fisiche verso altre persone o animali, messe in atto attraverso la prepotenza, le minacce, le colluttazioni e l’uso di oggetti; la distruzione volontaria di cosepiccoli furti e la violazione di regole e norme sociali. I bambini che mettono in atto condotte violente presentano molte difficoltà nell’entrare in contatto empaticamente ed emotivamente con gli altri, inoltre hanno una bassissima tolleranza rispetto ai rifiuti e alle frustrazioni.

Fobia Scolare

La Fobia Scolare è un disturbo d’ansia; il bambino che ne soffre esperisce una profonda angoscia e paura nel recarsi o restare a scuola. Tale bambino vive un vero disagio nel contesto scolastico, presentando un’ampia serie di sintomi somatici quali vertigini, mal di testa, tremori, dolori al torace, dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, dolori alle spalle e dolori agli arti. Questi sintomi, tuttavia, scompaiono quando il bambino rimane a casa, per poi ripresentarsi al momento di andare a scuola. L’ansia può disturbare anche il sonno, con difficoltà nell’addormentamento, incubi notturni ed enuresi.

Autismo

L’Autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo, caratterizzato da una compromissione qualitativa delle capacità comunicative e dell’interazione sociale, nonché da difficoltà nell’area degli interessi e delle attività. L’insorgenza del disturbo è piuttosto precoce e perdura per tutto il ciclo di vita della Persona. Fin dai primi mesi è possibile riscontrare l’incapacità del bambino di mantenere uno sguardo diretto, di esprimere una mimica facciale o dei comportamenti non verbali.

I bambini autistici non ricercano la condivisione di interessi, di attività, di giochi o emozioni e mancano di reciprocità sociale oppure emotiva. La comunicazione risulta pregiudicata anche dal punto di vista verbale, per una marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri: il linguaggio, pertanto, risulta essere stereotipato, ripetitivo o eccentrico. Anche a livello comportamentale, questi bambini presentano interessi e attività ristretti, con stereotipie, manierismi e rituali specifici. In alcuni casi può associarsi ad un ritardo mentale lieve o medio.

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