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Tradimenti estivi

Abitualmente si parla di tradimento in due modi: la prima, con goliardia e ilarità; la seconda con moralismo. Un tempo la prima modalità era appannaggio del mondo maschile, oggi, con una sempre più reale emancipazione della donna, non si ravvisano differenze sensibili, soprattutto fino alle attuali cinquantenni. Al secondo approccio fanno riferimento entrambi i sessi, a prescindere dall’età; l’approccio moralistico, soprattutto, varia a seconda che il tradimento lo si sia proposto o subito.

Che significato ha la parola tradimento? Il termine deriva dal latino e letteralmente significa “consegnare”; il sottointeso è “consegnare ai nemici”.

Tale comportamento, dunque, pone in evidenza il fatto che, attraverso il tradimento, si è venuti meno ad un impegno di fiducia (fedeltà) contratto con un’altra persona.

Perché si tradisce? Si può utilizzare qualche distinguo a seconda del genere. Utilizzando una visione maschilista, scomodando C. Darwin, molti uomini concludono facilmente che la causa dei loro tradimenti sia così atavica da motivarla come necessità per la selezione della specie: condizione dettata dalla natura a fronte della quale è totalmente (e piacevolmente) passivo. Altrettanto umana natura però, per i sostenitori di questa posizione, non è applicabile al sesso femminile in ragione di una lettura esclusivamente morale del tradimento, quando è il gentil sesso a tradire.

Tralasciando le tante spiegazioni che possono essere proposte per spiegare e/o giustificare i motivi del tradimento, dando una lettura psicologica del perché, possiamo certamente asserire che, laddove si verificano i tradimenti, sia opportuno interrogarsi sulle reali condizioni della “salute” della coppia, ovvero della qualità del rapporto che lega o, meglio, non mantiene più molto unite quelle due persone. In coerenza con ciò, l’estate offre un’ottima cornice alle relazioni più o meno fugaci e, per questo, intense, anche grazie alla stimolazione, da parte del sole, della produzione del neurotrasmettitore denominato serotonina, la quale agisce come modulatore del tono dell’umore. Cosa si ricerca nel tradimento?  Gli elementi, quando si parla di psiche, sono quasi sempre molteplici e, anche per ciò, le motivazioni sono variegate e l’analisi complessa.

Sintetizzando, potremmo dire che, per un sano egoismo, nella scappatella estiva si ricerca una propria condizione di benessere, proprio perché non in grado, la coppia “ufficiale”, di riuscire a soddisfare questo bisogno. Un indicatore di ciò, in questa coppia, è, per l’appunto, la qualità della relazione, la quale si sostanzia nella comunicazione (verbale e non verbale), quindi su quanto e di cosa si parli, di attenzioni scambiate e di intensità di intimità (momenti in cui ci si ricerca, oltre al bacio e alla sessualità).

Il fleurt estivo, o il tradimento in genere, dunque, hanno la funzione di soffocare la condizione di malessere provata, a tutto vantaggio di emozioni ritenute positive e, magari, da troppo tempo sopite. Accostando la funzione del tradimento a quella delle droghe, potremmo dire che tutto ciò che attiene all’effetto, così cosa e quanto si prova prima e dopo l’esperienza compiuta, è analogo: euforia, eccitazione, piacere e sensi di colpa.

Cosa fare? Solo a chi è parte di una coppia spetta la decisione sul da farsi: tradire o non tradire. Così, come avviene in uno Stato di diritto giusto, coerentemente con la scelta attuata, tra le due, ci si fa carico delle conseguenze derivanti. Non spetta a nessun altro, al di fuori della coppia, stabilire se si debba confessare il tradimento, piuttosto che sentenziare sul perdono da concedere o meno.

Se si interpreta il desiderio di tradimento come campanello d’allarme rispetto ad un proprio malessere e alla qualità non più appagante del rapporto di coppia che si vive abitualmente, invece, si può provare a farsi carico attivamente delle sorti di questa e, innanzitutto, della propria sorte. Si potrebbe concludere riflettendo che il peccato maggiore è il torto che si fa a sé stessi, nel limitarsi a tradire trascurando le motivazioni di tale comportamento, rintracciabili nella propria persona e in quella altrui. Dirsi che sia impossibile cambiare le cose all’interno della coppia e che si è costretti a restare intrappolati solo per l’amore provato nei confronti dei propri figli è una spiegazione tanto razionale quanto superficiale.

Prendersi cura di sé è certamente il primo passo da compiere per godere della vita, pur con le difficoltà che questa impone.

Come procedere

Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it

In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.

A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.

Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.