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Divorzio breve: come tutelare i minori

Dal 21 aprile il divorzio breve è legge. Il 21 aprile scorso la Camera dei Deputati ha approvato, in via definitiva, la proposta presentata nell’aprile 2014. Il testo completo, riadeguato e ritrasmesso dal Senato il 18 marzo, introduce delle sostanziali modifiche all’articolo 191 del Codice Civile e all’articolo 3 della Legge 1° dicembre 1970, n. 898, con la quale si stabiliva che lo scioglimento del matrimonio e della comunione tra i coniugi avvenisse “tre anni a far tempo dalla avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del Tribunale nella procedura di separazione personale”, anche laddove il giudizio contenzioso si fosse “trasformato in consensuale” (www.camera.it).

Le nuove “Disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi” riducono le tempistiche a “dodici mesi dall’avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale nella procedura” nei casi di separazione personale e a “sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale”. Il provvedimento si estenderà a tutti i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge “anche nei casi in cui il procedimento di separazione che ne costituisce il presupposto risulti ancora pendente alla medesima data” (http://parlamento17.openpolis.it).

Una conquista, per chi ritiene che il divorzio breve trovi la sua motivazione principale nel ridurre la conflittualità tra i coniugi e la cultura del contenzioso; per gli stessi, inoltre, abbreviare tale tempistica significa dare la possibilità alle famiglie di superare il prima possibile il conflitto, così da passare alla fase della costruzione di un nuovo rapporto tra gli ex coniugi, a tutto vantaggio dei figli, i quali hanno diritto a una bigenitorialità consapevole e serena. Un atto di leggerezza istituzionale per coloro che, invece, vedono nell’introduzione del provvedimento un assalto al valore della famiglia: “Vorremmo che lo stesso impegno messo nell’approvare il divorzio breve le istituzioni lo rivolgessero anche a chi vuole fare famiglia: purtroppo, però, così non è”, è stato il commento del Direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia (www.agi.it). “Crediamo che il legame di coppia sia un valore sociale, che va sostenuto, e non abbandonato. La famiglia genera “bene comune”, soprattutto per i figli e per i progetti di vita delle persone”, ribadisce il Forum delle Associazioni Familiari (http://www.forumfamiglie.org).

Al di là dei convincimenti personali, delle peculiarità culturali e degli elementi valoriali che sottendono posizioni così apertamente contrastanti, l’elemento che sembra accomunare fautori e oppositori del divorzio breve resta la tutela dei figli, spesso “spettatori inconsapevoli” della frattura che avviene all’interno della coppia. Per sostenere le famiglie che affrontano il trauma di una separazione, soprattutto in considerazione dell’abbreviarsi dei tempi legali che consentono lo scioglimento definitivo del contratto matrimoniale, il Centro Italiano per la Psiche mette a disposizione un Servizio di Mediazione Familiare, condotto da uno Psicoterapeuta opportunamente formato in tale ambito.

Tale percorso favorisce la riorganizzazione delle relazioni familiari, garantendo alla coppia uno spazio d’incontro neutrale, all’interno del quale potersi confrontare in un clima di rispetto, così da poter negoziare le questioni relative alla separazione, sia dal punto di vista relazionale che in merito agli aspetti economici conseguenti. In tale contesto, i genitori sono incoraggiati ad elaborare gli accordi che meglio soddisfino i bisogni di tutti i membri della famiglia, con particolare attenzione all’interesse dei figli.

Per i coniugi che ravvedano i presupposti per una riconciliazione, o comunque sentano il bisogno di indagare a fondo sui motivi della crisi e sugli elementi che minacciano la stabilità della relazione (come, ad esempio, un’intensa e costante conflittualità, difficoltà di comunicazione, tradimenti coniugali, difficoltà sessuali, divergenze nell’educazione dei figli, etc.), il Centro offre un Servizio di Psicoterapia di Coppia, condotto da uno Psicologo specializzato in Psicoterapia Familiare e Sistemico-Relazionale. Tale percorso consente di affrontare il disagio o la crisi all’interno della coppia, così da comprenderne i significati profondi, in modo da permettere l’attuazione di quei cambiamenti funzionali al raggiungimento di uno stato di maggiore equilibrio e benessere.

Poiché consideriamo la Persona al Centro del nostro agire umano e professionale, per consentire alle coppie e alle famiglie che si trovino ad affrontare le dolorose conseguenze di una crisi coniugale, offriamo la possibilità di beneficiare di Consulenze Psicologiche di Coppia (da 1 a 3 incontri) o di una Prima Consulenza di Mediazione Familiare, da svolgersi presso la nostra struttura. Per le coppie provenienti da fuori Roma, o da altre Regioni rispetto al Lazio, che intendano intraprendere un percorso di Psicoterapia di Coppia o di Mediazione Familiare, al fine agevolare la logistica e superare le difficoltà derivanti dalla distanza e dal viaggio, è prevista la possibilità di stabilire degli incontri intensivi nei weekend, a cadenza quindicinale.

Il Centro Italiano per la Psiche

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