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Disturbo dell’ATM (sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare)
La Sindrome dell’Articolazione Temporo-Mandibolare, o ATM, è un disturbo caratterizzato dal malfunzionamento dell’articolazione che collega la mandibola superiore alla mandibola inferiore
Il disturbo dell’ATM, ovvero Sindrome dell’Articolazione Tempo-Mandibolare, rientra tra i disturbi muscolo-articolatori. La cura dei denti, e del cavo orale, è da considerarsi elemento fondamentale in termini di assistenza primaria, anche per ciò che concerne le patologie che coinvolgano altre parti dell’organismo, come nel caso dell’ATM.
La salute dei denti e della bocca, infatti, è collegata in vari modi alla salute e al benessere generale. Ne consegue che la prevenzione e l’educazione odontoiatrica, sin dai primi anni di vita, rappresentino un presupposto indispensabile per avere adulti con denti sani e per agire tempestivamente su disturbi di vario genere, quali quelli muscolo-articolatori.
Il disturbo dell’ATM è un disturbo caratterizzato dal malfunzionamento dell’articolazione che collega la mandibola superiore alla mandibola inferiore. I sintomi più comuni includono: mal di testa, dolori al collo, mal d’orecchio, che può irradiarsi fino al viso, tensione muscolare alla mandibola e/o episodi di mandibola bloccata, rumori articolari aprendo e chiudendo la bocca, dolore nello sbadigliare, nel masticare o nell’atto di spalancare la bocca.
Non sempre è possibile determinare l’esatta causa dei disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, ma si ritiene che un fattore importante sia il sovraccarico di lavoro a cui i muscoli masticatori sono sottoposti. La maggior parte delle volte, le cause sono da ricercarsi nell’eccessivo sforzo dei muscoli della mandibola, della dislocazione di un disco, da una malattia degenerativa dell’articolazione e, talvolta, dalla combinazione di più elementi.
In situazioni fisiche e mentali molto stressanti, a seguito di contrazioni prolungate dei muscoli masticatori, le articolazioni mandibolari vengono sottoposte ad uno sforzo eccessivo e continuo, dando luogo a tensione muscolare e spasmi. Ulteriori fattori aggravanti possono essere digrignamento e serramento dei denti (bruxismo), traumi, artriti, problemi di occlusione e altri problemi dentali.
Come ogni anno, il 20 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Salute Orale, ricorrenza indetta da FDI – World Dental Federation per sensibilizzare la popolazione sul tema della prevenzione e contribuire a ridurre l’incidenza delle patologie del cavo orale. Un’occasione per la prevenzione che in Italia, grazie all’impegno dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, garantisce visite e trattamenti a costi più contenuti per l’intero mese di marzo. Perché non approfittarne? L’importante, però, è ricordare sempre che l’uomo non è solo corpo, ma anche mente. La prevenzione per la salute fisica non può prescindere dalla prevenzione per la salute psichica.
La Psiche è determinante nella salute del corpo
Presidente della Società Italiana di Ricerca sulle Disfunzioni delle Articolazioni Temporo Mandibolari e Fisiopatologia Cranio Cervicale, S. Audino, spiega in un’intervista che le cause sono da ricercarsi anche in ansia e stress. Questi disturbi determinano più frequentemente l’ATM che, peraltro, colpisce in prevalenza le persone di sesso femminile.
Possiamo dunque affermare che stress emotivo e salute orale sono correlati. Lo stress eccessivo può arrivare a provocare anche una serie di disturbi che, a loro volta, possono ripercuotersi sulla salute di bocca, denti, gengive e di tutto il cavo orale in generale.
Questa non è una scoperta dei tempi moderni. Già i Greci consideravano l’Anima (Psiché in greco) determinante nello stato di salute del corpo. I tempi moderni, anzi, hanno generato una scissione nella cura di mente e corpo. A tal proposito, il prof. Umberto Veronesi, in occasione della Giornata Mondiale per la Ricerca sul Cancro 2014, ha affermato: “la Medicina che pratichiamo oggi ha creato una scissione tra Corpo e Mente […]. Concentrandoci sugli organi abbiamo tralasciato il tema del Pensiero dell’uomo. Nella Medicina del futuro bisognerà tornare al vecchio pensiero platonico che diceva che bisogna curare l’Anima (Psiché) per curare il corpo”.
Approccio olistico: l’uomo nella sua totalità
L’approccio olistico considera l’uomo nella sua totalità, nella sua triplice dimensione, in quanto essere costituito da corpo-mente-anima, in cui ogni parte è in relazione con l’altra. Il corpo umano non è più visto come un semplice contenitore di organi, ma ha preso forma l’idea di un sistema le cui componenti fisiche e psicologiche dialogano, in continuità, alla ricerca dell’equilibrio. Accumuli di stress, emozioni bloccate o mal gestite, dunque, possono somatizzarsi nel nostro corpo, creando “fastidi” e malesseri.
Oltre all’impatto sullo stato nutrizionale (la capacità di masticare e deglutire il cibo è essenziale per ottenere i nutrienti di cui necessitiamo), una cattiva salute dentale può anche influire negativamente sul linguaggio e, conseguentemente, sull’autostima.
La dentatura, infatti, influenza la fonazione, in quanto incide sulla pronuncia di molte consonanti. L’assenza, o il danneggiamento precoce, di uno o più elementi dentali, può inficiare la pronuncia e, in alcuni casi, determinare turbe del linguaggio.
Una recente ricerca della University of Harvard ha messo in evidenza come lo stress possa danneggiare i denti e le gengive, a causa degli alti livelli di cortisolo e per l’insorgenza di cattive abitudini che porterebbero a trascurare i fondamenti dell’igiene parodontale. Dal bruxismo, alla secchezza della bocca, all’infiammazione delle gengive, diversi sono i disturbi che possono interessare i denti perché, sostengono i ricercatori, lo stress rende più difficile, per l’organismo, combattere le infezioni.
Ne consegue che, chiunque soffra di problematiche dentarie, dovrebbe introdurre strategie funzionali alla difesa dallo stress. Una bocca “in equilibrio” non solo porterebbe diversi benefici a livello fisico, ma aiuterebbe anche a risolvere molti problemi psicofisici, tra cui ansia, depressione, vertigini. Pertanto, in presenza di disturbi temporo-mandibolari, quali il disturbo dell’ATM, oltre ad un intervento puramente odontoiatrico, occorre anche esplorare gli aspetti psicologici correlati, per poi applicare strategie funzionali alla salvaguardia del benessere personale e alla salute dell’intero organismo.
Riconoscere le correlazioni tra parti del corpo apparentemente distanti, individuare il nesso tra aspetti relazionali e patologia dentale, oltre a favorire la soluzione più opportuna per i propri disagi, consente anche di decodificare l’aspetto simbolico del sintomo, così da rintracciare l’emozione determinante nell’eziologia del disturbo somatico.
Nel caso specifico del disturbo dell’ATM, sembrerebbe che il sintomo sottenda la difficoltà di canalizzare adeguatamente talune emozioni, quali, ad esempio, la rabbia. La tensione dolorosa dell’articolazione muscolo-articolatoria parrebbe essere conseguenza di un sovraccarico emozionale. Incapace di veicolare all’esterno la rabbia, l’ansia, l’aggressività e/o il timore di esprimersi, la persona finirebbe per dirigerle verso sé stessa, determinando la sintomatologia dolorosa.
Nel trattamento delle disfunzioni dell’apparato masticatorio è necessaria una valutazione globale che consideri anche il fattore psicogeno. Persone con fattore emozionale spiccato, infatti, hanno un aumento dell’attività muscolare, indipendentemente dalla funzione masticatoria, che aumenta i danni conseguenti ad alterazioni occlusali, altrimenti tollerate. Necessita, pertanto, un intervento multidisciplinare che agevoli l’integrazione dei vari aspetti coinvolti nell’eziologia, nello sviluppo e nel trattamento dei disturbi dell’ATM.
Il Centro Italiano per la Psiche
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